Cantine Sant’Agata
Negli anni dell’industrializzazione, quando la Fiat attraeva in città i giovani delle campagna piemontesi, la famiglia Cavallero resta fedele alla propria tradizione contadina, radicata nel piccolo paese di Scurzolengo, nell’astigiano, coltiva la vite, produce e vende il proprio vino.
Nel 1990 Franco e Claudio Cavallero rilevano l’azienda agricola del padre e la chiamano Cantine Sant’Agata, dal pilone votivo dedicato alla santa collocato proprio di fronte alla casa di famiglia. La nuova sede aziendale viene realizzata accendendo un mutuo e la partecipazione alla prima fiera a Colonia viene finanziata con i soldi regalati a Franco e alla moglie per il viaggio di nozze; non fu un successo commerciale, ma ruppe la barriera dei confini. Nel giro di pochi anni, entro la fine degli anni ’90, Cantine Sant’Agata vende più vino a Manhattan che in tutta Italia, grazie soprattutto al Ruchè.
Il Ruchè
Il Ruchè era stato un’intuizione del padre Giuseppe, che aveva piantato nel 1980 un ettaro di vigna con questo vitigno, tipico della zona e ai tempi in semi abbandono. L’uva Ruchè produce un vino rosso che sa di rose e viole, con un’acidità contenuta e non aggressiva, un vino naturalmente moderno, con abbinamenti fusion e contemporanei. Ora è il principale vitigno coltivato dall’azienda, a cui sono dedicati ben sei diversi vigneti; dà origine a quattro diversi vini, che permettono di cogliere l’ampia gamma di possibilità di quest’uva.
I Vigneti di Ruchè
“Il Cavaliere” è uno dei più grandi vigneti di Ruchè nella zona di produzione, con una superficie di 2,13 ettari. È stato piantato a giropoggio nel 1997, seguendo le curve della collina sul versante sud tra Portacomaro e Scurzolengo, a un’altitudine di 260 metri. Il terreno argilloso con stratificazioni calcaree trattiene l’acqua, rendendo il terreno povero ma ideale per la vite. Grazie all’esposizione a sud e all’altitudine, il vigneto produce vini concentrati ed eleganti.
Il vigneto Bricco Basso si trova a breve distanza dal vigneto Bricco Alto, ma ha un terreno notevolmente diverso. Esposto a sud, a un’altitudine di 230 metri, ha il terreno più fresco grazie a una maggiore quantità di argilla legata al calcare. L’acqua è trattenuta
principalmente dai silicati delle argille e il drenaggio è favorito dalla pendenza. Pur molto vicini, i due vigneti si distinguono profondamente: il Bricco Basso è più compatto e offre un vino rotondo e succoso con note calde di frutta scura, mentre il Bricco Alto è più sciolto e magro, e produce un vino più lungo, verticale e minerale.
Il vigneto Ca’ du Gidio è situato in una zona pianeggiante al nord della tenuta con un’ottima esposizione al sole. Il terreno, ricco di argilla, sabbia silicea e gesso, conferisce al Ruchè il caratteristico aroma di rosa e pepe.
Il vigneto Mezzena è il cuore produttivo dell’azienda, impiantato nel 1980 da Giuseppe Cavallero, il primo vigneto di Ruchè a superare un ettaro in un’unica superficie. Si trova a est-nord-est, tra i 210 e i 250 metri sul livello del mare, con terreno prevalente di argille fini, sabbia, calcare e gesso. La sua parte orientale che favorisce la produzione di uva perfetta per l’appassimento.
Il vigneto Piatin è un luogo legato alla storia della Famiglia Cavallero, il più vicino all’antica casa colonica. Esposto a est-nord-est tra i 210 e i 250 metri sul livello del mare, ha un terreno composto principalmente da argilla fine, sabbia, carbonato di calcio e gesso.
Il vigneto Praeclara, Alta Langa, ha un’estensione di circa 6000 mq, si trova a 460 mt sul livello del mare nel comune di Montabone ed è esposto a sud. Il terreno è ricco di marne, calcare ed argilla e il microclima è fresco in estate e decisamente rigido in inverno. Questa combinazione di elementi è il presupposto ideale per ottenere vini complessi, base perfetta per i Metodo Classico Alta Langa DOCG.
Il vigneto Bussia è il Cru storico di Monforte d’Alba, uno più prestigiosi del Barolo. Con circa 190 ettari di superficie vitata, è il più grande di Monforte e si divide in Bussia Sottana e Bussia Soprana, con altitudini da 210 a 460 metri sul livello del mare. Il suolo è composto dalle Marne di Sant’Agata Fossili di tipo sabbioso, di formazione antichissima risalente a 10 milioni di anni fa e facilmente riconoscibili dal tipico suolo di colore grigio chiaro. La Marna, caratteristica delle Langhe, è una roccia tenera composta prevalentemente di limo e argilla e, in parti inferiori, di sabbia e carbonato di calcio. Circa 5 ettari del vigneto Bussia sono dedicati alle uve Nebbiolo per le 4.000-5.000 bottiglie di Barolo DOCG dell’azienda.
I vini
La produzione dell’azienda è ampia, concentrata prevalentemente su varietà tipiche del territorio e in particolare sul Ruchè.
Il Ruchè è un vitigno che incanta con la sua personalità unica. Caratterizzato da grappoli compatti di piccole e intense bacche, questo vitigno produce vini eleganti e profumati. Il suo profilo aromatico ha note floreali e speziate e si traduce in un vino avvolgente e complesso al palato. La capacità del Ruchè di esprimere appieno il terroir in cui cresce aggiunge una dimensione affascinante a ogni bottiglia, creando un’esperienza sensoriale autentica e appagante. L’azienda produce ben 5 diversi vini Ruchè DOCG: Il Cavaliere,
‘Na Vota, e le Riserve
Pro Nobis,
Genesi e
Hereditarium.
Completano la vasta offerta dell’azienda vini tradizionali piemontesi rossi: Il Cavaliere Monferrato Nebbiolo DOC, Il Miravalle Grignolino d’Asti DOC, la Barbera d’Asti DOCG Baby, le Barbera d’Asti Superiore DOCG Altea e Cavalè, e i Barolo Bussia DOCG White Label e Gold Label. Completa la gamma dei rossi l’interessante Monterovere Monferrato Shiraz DOC.
Fra i bianchi la proposta è meno ampia come numero di etichette, ma molto interessante e spazia fra i vitigni a bacca bianca piemontesi più prestigiosi a partire dal
Ciarea Gavi di Gavi DOCG, al Ciclico Derthona Timorasso DOCG per finire con Eliseo Moscato Secco VDT.
I vini di Tenimenti Famiglia Cavallero hanno ricevuto nel tempo numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Citiamo qui solo l’ultimo in ordine temporale, Il
Gambero Rosso ha assegnato i
Tre Bicchieri al
Ruchè ‘Na Vota 2024, unico della denominazione insignito di questo riconoscimento dalla guida 2026.